POLITICA – “SOSTEGNO ALLE IMPRESE DELL’INFORMAZIONE LOCALE“, OGGI LA PRESENTAZIONE A POTENZA – Durante una conferenza stampa tenutasi a Potenza, nella mattinata di oggi, mercoledì 2 febbraio, nella Sala Inguscio del Dipartimento Salute della Regione, in via Vincenzo Verrastro, 9, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi ha presentato, ai giornalisti presenti, il disegno di legge della Giunta regionale lucana sulle “Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale” che verrà discusso quanto prima in Consiglio regionale.
CRONACA – “DIA“, PATRIMONIO DI OLTRE 10 MILIONI DI EURO SEQUESTRATO AD ESPONENTE DELLA ‘NDRANGHETA IN EMILIA ROMAGNA – La “DIA” (Direzione Investigativa Antimafia), su proposta del suo Direttore, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, nei confronti di un indiziato di appartenere alla ‘ndrangheta operante in Emilia-Romagna. La persona, raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel gennaio 2015 nell’ambito dell’operazione denominata “Aemilia”, è stato condannato nel 2018 dal Tribunale di Reggio Emilia a 19 anni di reclusione, pena successivamente rideterminata, in sede di appello, a 13 anni per i reati di associazione mafiosa e detenzione illegale di armi e munizioni. Il suo ruolo, come accertato nel corso delle indagini svolte sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, corroborate dalle testimonianze di diversi collaboratori di giustizia, era quello di “volto pubblico” dell’associazione mafiosa, in grado, come imprenditore di successo, di fungere da chiave di accesso per i sodali negli ambienti dell’imprenditoria e delle istituzioni. Gli accertamenti effettuati dagli investigatori hanno consentito di acclarare, come riconosciuto dal Tribunale di Bologna, una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato. Il provvedimento di sequestro ha interessato due società operanti del settore dell’edilizia, 71 immobili ubicati nelle province di Reggio Emilia, Brescia e Crotone, 2 auto e numerosi rapporti bancari per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. CONTROLLI E ARRESTI ESEGUITI DAI CARABINIERI A ROMA E PROVINCIA – Negli ultimi giorni, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito una serie di blitz antidroga nel centro della Capitale e nelle periferie, arrestando 11 persone con le accuse, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sequestrate circa 1.000 dosi di droga, tra cocaina, eroina, crack, marijuana, e oltre 3mila euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. I Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone hanno arrestato un 25enne romano accusato di aver ceduto, all’interno del parco pubblico “Cacciarella”, in via Casalbruciato, alcune dosi di cocaina ad un giovane. Il 25enne aveva con sé denaro contante, mentre in un cestino dei rifiuti nelle vicinanze, è stato trovato un pacchetto contenente altre 24 dosi della stessa droga. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli hanno arrestato un 54enne romano, accusato di aver ceduto diverse dosi di cocaina e marijuana ad un uomo a bordo di un veicolo in sosta in via Gaetano Moroni, zona piazza Bologna. Anche un 28enne della Guinea è stato arrestato dopo un controllo eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo Roma San Pietro in via Alessandrino. In zona Balduina, invece, i Carabinieri della Stazione Roma Medaglie d’Oro, invece, hanno arrestato un 18enne romano trovato in possesso di 190 gr. di hashish e 2.025 euro in contanti. Sempre in zona Quarticciolo, in via Ostuni, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno fermato un 37enne della provincia di Rimini dopo essere stato notato mentre lanciava diversi involucri sotto un’auto in sosta. I Carabinieri hanno poi accertato che l’uomo, al fine di disfarsene prima del controllo, aveva gettato 5 involucri contenenti dosi di cocaina ed è stato arrestato. Nel quartiere Tor Bella Monaca, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato 4 persone, una 48enne originaria della provincia di Foggia e un 45enne di Marino notati a cedere dosi di cocaina in via Ferdinando Quaglia, una 45enne della provincia di Messina sorprese a cedere dosi di cocaina in una nota piazza di spaccio in via dell’Archeologia ed un 22enne di Genzano notato aggirarsi con fare sospetto in via di Santa Rita da Cascia e fermato per un controllo, al termine del quale è stato trovato in possesso di 13 dosi di cocaina. Nel corso delle operazioni, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato altre 17 dosi della stessa droga occultate in un’aiuola dei giardini del complesso popolare nella stessa via. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno arrestato un 24enne, già sottoposto ai domiciliari per reati inerenti agli stupefacenti, sorpreso in strada, in via Recanati a San Basilio, a cedere diverse dosi di cocaina ad un giovane. La successiva perquisizione nella sua abitazione ha permesso di rinvenire altre dosi della stessa sostanza stupefacente, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento in dosi e denaro contante. Dovrà rispondere anche dell’accusa di evasione. Sempre in via Recanati è stato arrestato un 46enne romano trovato in possesso di 9 gr. di cocaina. Infine, i Carabinieri della Stazione Roma Prenestina hanno arrestato un 50enne romano sorpreso a cedere alcune dosi di hashish in via Silvio Negro. Nel corso delle attività, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno anche identificato 7 acquirenti, poi segnalati, quali assuntori di sostanze stupefacenti, all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma. Degli arrestati, 7 sono stati sottoposti ai domiciliari e altri 5 sono stati portati nelle varie caserme e trattenuti nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I Carabinieri della Stazione di Frascati hanno arrestato un 48enne del posto, con numerosi precedenti, gravemente indiziato del reato di estorsione. L’uomo è stato notato nei pressi di un’area di servizio, nel comune di Frascati, in atteggiamento sospetto da una pattuglia di Carabinieri che, considerato l’approssimarsi dell’orario di chiusura del distributore e temendo si potesse trattare di un tentativo di rapina, hanno deciso di tenere d’occhio la situazione, notando che un dipendente del benzinaio, salito sulla sua auto, veniva seguito dall’auto condotta da lui. I due, poi, si sono fermati nel comune di Ciampino, dove dopo un breve parlottare, il giovane, evidentemente impaurito, gli ha consegnato una busta, ma a quel punto è scattato l’intervento dei Carabinieri. Nella busta trovata tra le mani dell’uomo sono stati trovati 400 euro in contanti che per il 26enne, come accertato successivamente dai Carabinieri, rappresentavano la parte di una somma di denaro che il presunto estorsore aveva richiesto nei giorni scorsi quale “mazzetta”. L’indagato, peraltro, gravato da numerosi precedenti dello stesso genere, è stato condotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Ennesima ondata di controlli dei Carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma nello scalo aeroportuale internazionale “Leonardo Da Vinci”. Dopo i due autisti NCC sanzionati nello scorso fine settimana, per aver procacciato clienti tra i passeggeri in uscita dal “Gate 3 – Arrivi”, altri due autisti di Noleggio, con conducente, sono stati sorpresi, sempre all’interno dell’aerostazione, mentre pubblicizzavano ai passeggeri in transito il loro servizio, tentando di accaparrarsi qualche corsa “extra”, in palese violazione degli articoli 3 e 4 dell’ordinanza n. 10/2017 di E.N.A.C., che stigmatizza, tra le condotte lesive del decoro dei luoghi e che rendono difficoltosa la normale e sicura fruizione delle infrastrutture aeroportuali, le attività di qualsiasi tipo di procacciamento di clienti. I due abusivi sono stati sanzionati per un importo totale di 4.128 euro. È quanto segnalato dal Comando Provinciale CC di Roma. ASSOCIAZIONE MAFIOSA A TARANTO, 28 PREGIUDICATI IN CARCERE E 10 AGLI ARRESTI DOMICILIARI – In Puglia, la Squadra Mobile di Taranto, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla “DDA” (Direzione Distrettuale Antimafia) di Lecce, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 38 persone, 28 finite in carcere e 10 agli arresti domiciliari, con 20 indagati in stato di libertà. Tutti, a vario titolo, sono presunti responsabili di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di altri gravissimi reati tra cui estorsione, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, lesioni personali ed altro. L’operazione è il frutto di una lunga e complessa attività d’indagine della Squadra Mobile di Taranto, con a capo il dott. Fulvio Manco, svolta con il supporto investigativo e di prevenzione della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Gli investigatori hanno accertato come un noto clan, già destinatario del “sigillo della mafiosità” duramente colpito dalla sentenza di condanna passata in giudicato nell’operazione “Città Nostra”, abbia continuato, nonostante il perdurante stato detentivo, ad operare sotto la guida del capo storico e, in posizione lievemente subordinata, del fratello, personaggio non meno carismatico ed anzi ancor più violento del primo. Le indagini hanno avuto inizio da un episodio avvenuto il 31 ottobre 2018 a Taranto nel quale due pregiudicati, indagati dei reati in concorso di lesioni personali pluriaggravate, detenzione e porto di armi comuni da sparo e esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico, a bordo di uno scooter, colpirono con colpi di arma da fuoco gli arti inferiori di un giovane colpevole di aver richiesto l’amicizia su “Facebook” alla compagna di uno dei due. I numerosi colloqui tra i fratelli hanno consentito di riscostruire il contributo attivo di molti degli affiliati al clan, tra i quali, certamente, spiccano le figure delle mogli dei fratelli, alle quali veniva delegato il compito di veicolare all’esterno del carcere gli ordini e le direttive ricevute dai propri mariti.
Durante le indagini sono stati raccolti elementi a sostenere come la moglie del capo clan storico fosse diventata la “reggente” in libertà di tutte le attività illecite del sodalizio secondo le precise disposizioni del coniuge detenuto, oltre a svolgere, insieme alla cognata, la funzione di “supervisore” delle attività per ciò che attiene il settore delle estorsioni. In particolare, le donne avrebbero avuto il compito di recapitare all’esterno del carcere messaggi contenenti ordini e direttive degli esponenti apicali dell’organizzazione criminale detenuti e di procedere alla riscossione del denaro di provenienza delle attività estorsive. È emerso come il clan non avesse più bisogno di passare a gesti di violenza, anche estrema, per dominare il territorio di riferimento, potendo godere di una fama criminale di tale portata da esercitare, soprattutto nella zona del Quartiere Paolo VI, ed altre zone della città jonica, un controllo totale. Il provvedimento giudiziario ha evidenziato che i due fratelli avrebbero proseguito l’azione criminale del sodalizio di stampo mafioso, conservando e rafforzando l’egemonia dell’associazione mafiosa sul territorio. Significativo è stato l’episodio in cui il fratello minore, all’interno del carcere di Foggia, ha violentemente aggredito il rappresentante di un’altro clan rivale, costringendolo a scrivere una lettera in cui rappresentava la volontà di dissociarsi dal gruppo criminale di appartenenza. Il racket delle estorsioni ed il traffico di sostanze stupefacenti erano tra le fonti di maggiore reddito con carattere di sistematicità. Dalle indagini svolte e dalle risultanze delle attività tecniche, sarebbe emerso come, anche durante il periodo di detenzione dei due fratelli, il clan abbia posto in essere l’attività illecita del traffico di sostanze stupefacenti, approvvigionandosi dal versante napoletano e da altri clan affiliati alla camorra. Sarebbero, quindi, due i gruppi criminali autonomi e indipendenti cui è stato contestato il reato dell’associazione armata aggravata a carico dei quali sono stati effettuati numerosi sequestri di ingenti quantità di droga, denaro, armi e munizioni. Tra questi, quasi 3 kg. di cocaina, 200mila euro in banconote di vario taglio conservate anche in mazzette sottovuoto, armi e munizioni, tra cui una pistola semiautomatica clandestina Beretta modello 98F, calibro 7,65 mm; una pistola tipo revolver di marca Weihrauch modello HW38, calibro 38 special con matricola abrasa risultata essere, poi, provento di furto; una pistola da guerra semiautomatica ed automatica con matricola abrasa, con funzionamento sia a colpo singolo sia automatico a raffica; una penna pistola, calibro 6,35 mm; un silenziatore perfettamente compatibile; numerosi proiettili calibro 7,65 e 38 special. Rilevante anche il profilo delle estorsioni ambientali, in cui i due fratelli e le donne avrebbero agito con la minaccia nell’evocare anche tacitamente l’esistenza e l’appartenenza al clan per ottenere una dazione settimanale di somme di denaro, non complessivamente quantificabili, quali “pensiero” per il sostentamento delle famiglie dei membri del clan, pretendendo ed ottenendo somme, non dovute. Tra le vittime, soprattutto titolari di esercizi commerciali per la vendita di automobili, bar, pizzerie, ortofrutta, imprenditori nel settore delle bevande, nel settore dei mitili, titolari di imprese di pulizie, gestori di piazze di spaccio.
Oltre alle sostanze stupefacenti e le armi, sono state sequestrate anche numerose lettere. In particolare, corrispondenza trasmessa al maggiore dei due fratelli da appartenenti al sodalizio criminale, corrispondenza dal padre e dai fratelli e, infine, corrispondenza da appartenenti ad altri sodalizi. Come informato in redazione, tutti i dettagli sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si è svolta alle ore 11.00, in Questura, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine Prefetto, dott. Francesco Messina e del Questore di Taranto, dott. Massimo Gambino.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 118.994 i casi e 395 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività al 12,3%. Nel Lazio, 10.560 sono le nuove positività e 26 le vittime. In Campania, 10.287 le infezioni e 31 i decessi. In Basilicata, 1.072 le persone contagiate e 3 le decedute. In Puglia, 7.141 i casi e 6 i morti. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
SPETTACOLO – ALL’ETÀ DI 90 ANNI È SCOMPARSA MONICA VITTI – All’età di 90 anni, è scomparsa oggi, l’attrice Monica Vitti, ricoverata da diversi anni in una clinica svizzera, a causa di una malattia neurodegenerativa. A restarle accanto fino all’ultimo giorno di vita è stato suo marito Roberto Russo. L’ultimo saluto all’interprete di teatro, cinema e televisione, sabato prossimo, 5 febbraio, a Roma, alle ore 15.00, nella chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, nella giornata di venerdì, come accade per le personalità del mondo della politica e dello spettacolo, e aperta a tutti, dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
METEO Per la giornata di domani, nel nostro Paese, tempo stabile e soleggiato con cieli sereni o poco nuvolosi, su tutte le regioni. Le temperature saranno in aumento, tra i 12 e 17 gradi, come informato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale