Costantin Taraivan, rumeno 37enne, sfuggito, l’11 gennaio scorso, alla cattura degli agenti della Squadra Mobile di Taranto nel corso di un’operazione denominata “Madame”, che sgominò un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione, destinatario di un mandato di cattura internazionale, nei giorni scorsi, è stato fermato ed arrestato in una cittadina del Regno Unito, nelle vicinanze di Liverpool.
L’attività investigativa portò alla luce un sodalizio di ampiezza transnazionale dedito allo sfruttamento della prostituzione, di cui l’uomo ne faceva parte, ai danni di alcune giovani ragazze provenienti dall’Est Europa, che venivano messe in strada, indotte alla prostituzione e sottoposte a protezione dietro il pagamento di somme di denaro.
Si accertò che alcune di loro si vendevano sotto il controllo locale di una 30enne rumena, a sua volta prostituta, stabilmente radicata in terra jonica, a Faggiano.
Il personale della Squadra Mobile di Taranto ha notificato l’avviso di conclusioni indagini emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di 54 persone residenti nel capoluogo e nella provincia jonica, e nelle province di Brindisi e Napoli, tutte, a vario titolo, ritenute responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, minaccia e detenzione ed uso illegale di armi da sparo.
Le indagini, iniziate nel 2015 e durate più di un anno, hanno delineato una vasta organizzazione che si estendeva fin alla provincia meridionale di Taranto, dedita ad una capillare attività di spaccio sia in grosse quantità che al minuto, che ricorreva anche all’uso delle armi nei confronti di chi non assolveva con celerità ai pagamenti relativi all’acquisto della droga oppure per dirimere altre controversie.
A tal ultimo proposito ad alcuni degli indagati è contestata pure la detenzione di armi da guerra (kalashjikov), utilizzate in una circostanza per esplodere dei colpi all’indirizzo del portone di casa di una delle vittime.
Usavano termini diversi come “tavolini”, “panini”, “camicia”, “aperitivo”, “chiavi” per riferirsi alla cessione di quantitativi di diverse sostanze stupefacenti.
Numerosi sono stati i sequestri di sostanze stupefacenti, per lo più cocaina operata dagli agenti nel corso delle indagini, durate quasi due anni ed ipotesi di estorsione, in relazione a minacce e violenze esercitate per recuperare i crediti legati all’attività di spaccio.
Infine, spacciavano cocaina e droghe sintetiche, di tipo ecstasy e ketamina in discoteca le tre persone arrestate dalla Polizia di Stato che hanno sequestrato oltre 300 di dosi.
I tre erano riusciti a creare un importante e molto redditizio mercato di pericolosissime droghe chimiche, all’interno di uno dei locali più in voga del capoluogo.
Riccardo Papa, pregiudicato di origini campane di 43 anni, Esther Di Turi, residente in provincia di Bari di 21 anni e Luca Di Leo, tarantino di 26 anni, questi i nomi.
13 involucri in cellophane, contenenti sostanza stupefacente del tipo ecstasy, 96 dosi di ketamina, un involucro in cellophane trasparente con altre 95 dosi di cocaina, un involucro trasparente a chiusura ermetica con 75 dosi termosaldate di ecstasy, e ancora altre 26 pasticche di ecstasy, è tutta la sostanza stupefacente rinvenuta durante un controllo e posta sotto sequestro dai Falchi della Polizia di Stato.
A seguito dell’operazione antidroga, eseguita il 16 dicembre scorso, il Questore di Taranto Dott. Giuseppe Bellassai, ha emesso nei confronti del locale un’ordinanza di sospensione della licenza per trenta giorni.
Nel corso dei controlli da parte del personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, eseguiti nei giorni successivi ai tre arresti, sono state anche accertate alcune irregolarità amministrative che hanno comportato per i titolari della discoteca una sanzione di 1.600 euro circa.
Rocco Becce
Direttore Editoriale