In Campania, a Contursi Terme, in provincia di Salerno, nella giornata di domani, martedì 23 gennaio, alla presenza dei familiari e dei tantissimi amici, sarà celebrata una Santa Messa, con inizio alle ore 18.00, presso la parrocchia cittadina “Santa Maria degli Angeli”, in piazza San Bernardino Curti.
Sarà ricordato Luigi Petrillo, noto imprenditore nel mondo dell’abbigliamento, morto lo scorso 21 dicembre, all’età di 83 anni, a causa di una grave malattia che lo aveva colpito circa un anno fa.
Chi non conosce Petrillo, dell’anonima ditta?
Forse, soltanto in pochissimi!
La sua attività commerciale è stata un punto di riferimento negli anni, non solo per la provincia di Salerno, ma anche per una vasta clientela che arrivava persino dalla Basilicata e regioni limitrofe.
Da piccolo andare a fare spesa, insieme ai miei genitori e ai miei fratelli, partendo da Potenza, era una grande gioia, come per tante altre famiglie che per anni hanno visitato e acquistato merce griffata, dapprima in un negozio di pochi metri quadrati, sino a quelli immensi di nuova costruzione situati tutt’ora, in piazza Giuseppe Garibaldi, al civico 18.
Don Gigino, così, veniva chiamato da tutti, in modo affettuoso, era sempre molto elegante e sorridente per accogliere i suoi clienti, insieme ad un personale efficiente ed attento.
Era uno dei più seri ed educati imprenditori del settore.
Un’attività, che con il passare degli anni, ma solo sulla carta, era sempre lì, lasciata ai propri figli, Angela, Lello e Paola.
Insieme alla sua amata moglie Dora, per anni ha condiviso la loro passione lavorativa, che circa due anni fa avevano rilevato anche lo storico stabilimento delle “Terme Capasso“, a Contursi Bagni, che stava per essere chiuso, rendendolo addirittura produttivo, insieme ai nipoti.
“A nome di tutta la comunità, siamo costernati per questa grave perdita e siamo vicini alla famiglia – aveva commentato subito dopo la morte dell’imprenditore, il sindaco Alfonso Forlenza che ha, inoltre, aggiunto – è un’attività commerciale che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un pezzo della storia economica e lavorativa della nostra città”.
Rocco Becce
Direttore Editoriale