Il materano 39enne, Giovanni Carbone, che lunedì scorso aveva ucciso a Miglianico, in provincia di Chieti, la sua compagna 41enne, Eliana Maiori Caratella, insieme nella foto, oggi si è suicidato in carcere.
L’uomo, come da link qui pubblicato, si era costituito ai Carabinieri, subito dopo aver ucciso la donna, con un colpo di pistola alla testa.
Il suo fermo era stato convalidato oggi dal G.I.P. del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis.
Nell’interrogatorio reso, ieri, durante l’udienza di convalida in videoconferenza, Carbone aveva sostenuto di aver sparato per porre fine alle loro sofferenze e che subito dopo era sua intenzione suicidarsi, senza trovare, però, il coraggio di farlo.
Sofferenze che, sempre secondo quanto emerge dall’ordinanza, sarebbero riconducibili ad una storia di ostilità familiare.
Il tutto, come informato da fonti investigative, sarebbe sfociato anche in diverse e reciproche querele.
L’uomo, dopo un’ennesima crisi, avrebbe, dunque, preso la decisione di uccidere la compagna, nonostante il suo amore verso di lei, mettendo fine alla loro sofferenza.
In Italia, si tratta dell’83sima vittima di suicidio, in carcere, dall’inizio dell’anno e, forse, oltre all’ingresso di droga, sarebbe proprio il momento che negli istituti penali ci sia più attenzione e professionalità per fare che cose di questo tipo non accadano, davvero, mai più.
Rocco Becce
Direttore Editoriale