
Grande successo al “Premio Velletri Ridens 2022“.
Il festival dell’umorismo, della vignetta e della satira, giunto alla VI edizione, si è svolto, nel Lazio, a Velletri, in provincia di Roma, dal 2 al 4 settembre scorso, giorno della premiazione, tenutasi nella mattinata, presso l’auditorium della “Casa delle Culture e della Musica piazza Trento e Trieste“.
Il tema di quest’anno su cui si sono cimentati i concorrenti vignettisti sono i paradossi, le contraddizioni e le incongruenze.
A gareggiare, sono stati 72 artisti e 20 finalisti, provenienti da tutto il mondo, giudicati da un’attenta giuria della cultura, comunicazione e del mondo artistico composta dai seguenti componenti: prof. Renato Mammucari, prof.ssa Paola Fede, Gabriele Priori Gabriele, Eugenia Ponzo, Emiliano D‘Angelo, dott.ssa Alessandra Battaglia, Silvia Cecacci, Daniel Lestini, Luca Priori, Rocco Della Corte, Massimo Tosti e Marina Frenquelli e dal direttivo della “Pro Loco Velitrae“.
I finalisti hanno avuto la possibilità di essere votati anche dal pubblico di “Facebook“, con i maggiori like ricevuti.
Tra questi, anche la lucana Francesca Bochicchio, molto conosciuta per le sue partecipazione a programmi “RAI” che da oltre 20 anni lavora nel mondo della pubblicità e del marketing.
La cerimonia di premiazione si è tenuta nella mattinata dello scorso 4 settembre, presso l’auditorium della “Casa delle Culture e della Musica piazza Trento e Trieste“.
“Appassionata d’arte sin da piccola, mi formo seguendo le orme di mio padre e mio nonno, entrambi paesaggisti lucani, di olio su tela, con spatola e pennello. Sviluppo con il tempo la passione per l’arte figurativa con il desiderio di sperimentare nuove tecniche di pittura. Questo mi ha portato alla decisione di approfondire l’arte visiva nella sua totalità, spaziando dalla pittura all’installazione, dalle illustrazioni al digitale. Lavoro da 20 anni nel mondo della pubblicità e del marketing e sono riuscita a far sposare la mia creatività con il lavoro, raggiungendo grandi traguardi e molte soddisfazioni”.
È quanto spiegato, nei giorni scorsi, alla nostra redazione, durante un’intervista rilasciata dalla vincitrice lucana.
“Paradossi, incongruenze e contraddizioni“, il tema del concorso, mentre il titolo è “L’Italia di Teseo“, Premio speciale del pubblico – Sezione Professionisti.
L’opera si focalizza sul concetto del paradosso, prendendo spunto dal più grande paradosso esistente.
Infatti, si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo, fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via andavano deteriorandosi.
Quindi, giunse un momento in cui tutte le sezioni usate in origine per costruirla erano state sostituite, benchè l’imbarcazione conservasse esattamente la sua forma originale.
Ragionando su tale situazione, il naviglio, è stato completamente sostituito, ma allo stesso tempo è rimasto di Teseo e la questione che ci si può porre è se il mezzo di Teseo si è conservato oppure no?
Ovvero, l’entità modificata nella sostanza, ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa, o le somiglia soltanto? Il paradosso è stato rivolto all’identità della nostra stessa nazione, che nel corso degli anni è cambiata ampiamente, ma nonostante ciò sembra rimanere quella di sempre. Un Teseo che riunisce, un Paese frantumato, e le continue incoerenze su cui galleggia sono i capi saldi di quest’opera.Rocco Becce
Direttore Editoriale
