
Paura nella notte scorsa a Potenza.
Nel quartiere Bucaletto, un prefabbricato, per fortuna non abitato, adibito a deposito, è andato a fuoco.
Non è la prima volta e forse non sarà neanche l’ultima.
Infatti, già in altre occasioni le strutture di legno marcio hanno avuto di questi epiloghi.
Dopo il terremoto del 23 novembre 1980, gli alloggi sono ancora lì e nessuno se ne vergogna.
Assemblee, riunioni, comitati creati per dire basta a questo scempio, in una città capoluogo di regione, non hanno risolto, nel tempo, una situazione che chissà per quanto tempo ancora andrà avanti.
Oltre a tanta gente che non ha alcuna possibilità di cambiare questa situazione per difficoltà economiche, poi, in questo periodo, la politica locale e regionale ha solo fatto promesse da marinai, mai mantenute, per dare una maggiore dignità agli abitanti, costretti a stare lì, da quel lontano evento sismico.
Se fate un giro in quella zona, dove alcuni alloggi sono stati anche costruiti e consegnati, oltre alle strutture non abitate o con quintali di immondizia all’interno, è stata abbandonata da tutti, anche da coloro che oggi chiedono per l’ennesima volta un voto alle prossime elezioni.
Ma allora, se nessuno ci tutela, perchè dobbiamo ancora andare a votarli?
Ma una novità positiva c’è, la Chiesa, di recente, ha costruito ed inaugurato una Cattedrale.
Quindi, un grande paradosso, se vogliamo dirla tutta.
Sul posto, per domare le fiamme, che per fortuna non hanno causato feriti, intorno alle ore 23.00 circa, sono intervenuti i Vigili del Fuoco del locale Comando Provinciale, gli agenti della Polizia di Stato e il personale dell’ufficio tecnico comunale, oltre che di Enel e Italgas.
Rocco Becce
Direttore Editoriale
