CRONACA Nella mattinata di oggi, nell’ambito di una attività di indagine coordinata dalla Procura di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma – Aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali interdittive, emessa dal Tribunale Ordinario di Roma. In particolare sono state notificate due misure interdittive del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione nei confronti di altrettanti titolari di cariche sociali della Roma Multiservizi S.p.A, capogruppo del Raggruppamento Temporaneo di Imprese, aggiudicatosi l’appalto bandito da AMA S.p.A. per la gestione del servizio di raccolta differenziata dedicato alle utenze non domestiche in alcuni Municipi di Roma. Contestualmente è stata data esecuzione alla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, nei confronti di un Dirigente della Municipalizzata quale Responsabile del Procedimento, nell’ambito del predetto appalto. I tre sono ritenuti a responsabili a vario titolo di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture. Le indagini, condotte dall’ottobre 2019 al dicembre 2020, dai Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura di Roma, hanno approfondito quanto, inizialmente emerso da alcune notizie riportate da diversi organi di stampa in merito alle gravi criticità connesse con l’introduzione del nuovo sistema di raccolta con rilevamento elettronico dei rifiuti che AMA S.p.A. aveva esternalizzato nell’ottobre 2018 ad operatori qualificati. Gli accertamenti svolti hanno permesso di acclarare che a fronte dei disservizi patiti dai titolari delle attività commerciali, i quali avevano peraltro effettuato numerose segnalazioni lamentando la mancata raccolta dei rifiuti, la Roma Multiservizi S.p.A. quale capogruppo del RTI aggiudicatario dell’appalto, al fine di ottenere la remunerazione prevista dal contratto, attestava la risoluzione delle problematiche lamentate, di fatto però parzialmente risolte. Nel corso degli accertamenti sono stati appurati anche diversi profili di inadempimenti contrattuali. Ieri sera, nel corso dei quotidiani controlli antidroga, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato un 40enne romano, con precedenti, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari hanno notato l’uomo che si aggirava con fare sospetto all’interno di una nota “piazza di spaccio” in via dell’Archeologia e hanno deciso di tenerlo sotto controllo. Poco dopo, infatti, il 40enne è stato avvicinato da un uomo a cui ha ceduto alcune dosi di cocaina. Interrotto lo scambio illegale, i Carabinieri hanno bloccato e perquisito il pusher, trovato in possesso di 12 dosi della stessa droga nascoste in un brik di tè e 200 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. Successivamente, il personale dell’Arma ha ispezionato accuratamente l’area dove lo spacciatore si muoveva e hanno trovato, nascosti vicino alle aiuole vicine, altri contenitori con in totale 270 dosi di cocaina. Tutta la droga, per un peso complessivo di 147 gr., è stata sequestrata mentre l’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto presso le camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo. L’acquirente, invece, un 60enne romano, è stato identificato e segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma, quale assuntore. I Carabinieri del Nucleo Scalo Termini e gli agenti del Commissariato Viminale, diretto dal dott. Mauro Baroni, hanno arrestato S.D.C., cittadino rumeno di 25 anni, H.M.A.M., cittadino egiziano di 19 anni, S.M.A.M., cittadino egiziano di 21 anni e T.M., cittadino egiziano di 24 anni, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma – Pool reati contro il patrimonio, perchè in concorso tra loro e con un’altra persona resasi irreperibile, si sono resi responsabili dei reati di rapina pluriaggravata ai danni di due giovani, rispettivamente un romeno ed un ecuadoregno nei pressi della Stazione Termini, il 18 maggio scorso. Le due vittime, mentre si trovavano in piazza dei Cinquecento, sono state derubate della loro cassa acustica portatile da parte di un gruppetto di ragazzi che avevano appena conosciuto e, nel richiederla indietro, sono stati avvicinati da un individuo, poi riconosciuto per S.D.C., grazie ai vistosi tatuaggi al volto, che li ha minacciati con una pistola, ed insieme agli altri complici, ha colpito al volto una delle vittime, portandogli via il portafogli, il telefono cellulare e un orologio da polso, sempre sotto minaccia della pistola, costringendo l’altro ragazzo ad alcuni prelievi bancomat con la sua carta di credito, prelievi mai fatti poiché, furbamente, la vittima sbagliava volontariamente il pin. I poliziotti, presa la denuncia dei due ragazzi, grazie a una minuziosa indagine, sono riusciti a riconoscere due di loro e un altro resosi irreperibile, tutti dediti a questi reati nella zona della stazione Termini. Successivamente sono stati riconosciuti con certezza dopo un’individuazione fotografica da parte delle vittime. Pochi giorni dopo, uno è stato riconosciuto e controllato dagli agenti nei pressi della stazione Termini con ancora addosso i vestiti usati per la rapina, mentre l’altro è stato riconosciuto in sede di individuazione fotografica dalle vittime presso il Nucleo Carabinieri Scalo Termini. Vista la gravità dei fatti, la Procura della Repubblica di Roma-pool reati contro il patrimonio ha chiesto ed ottenuto dal G.I.P. del tribunale, nei confronti dei 5 rapinatori, la misura cautelare della custodia in carcere, che veniva eseguita in breve tempo. Sono tutt’ora in corso le ricerche del quinto rapinatore. In Basilicata, ancora violenza nel carcere di Melfi, in provincia di Potenza. Un detenuto italiano, originario della Sicilia, appartenente al circuito Alta Sicurezza, ha aggredito un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria. È accaduto nel pomeriggio di domenica 25 luglio. L’ennesimo fatto di cronaca di questo tipo è avvenuto durante un normale controllo. Ad informarlo è il Segretario regionale del S.A.P.Pe. (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Basilicata, dott. Saverio Brienza che nella esposizione dei fatti, riferisce che l’aggressore pretendeva dal poliziotto di poter fare la doccia in un orario non compatibile con la regolamentazione interna. A quel punto con uno scatto fulmineo ha colpisce con un pugno al volto l’agente facendo volare via gli occhiali, costringendolo a recarsi presso il Pronto Soccorso, dal quale è stato dimesso con 5 giorni di prognosi. L’aggressione è avvenuta proprio nel momento in cui il Garante Nazionale dei Diritti delle persone private della libertà personale, dott. Mauro Palma, si trovava all’interno del penitenziario. La solidarietà arriva anche dal Segretario Generale del sindacato, dott. Donato Capece, dopo mesi di segnalazioni su questo fronte. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Senise, guidata dal Capitano Marco Di Iesu, in flagranza di reato, hanno tratto in arresto due persone. Si tratta di un 39enne, domiciliato in Senise, e di un 36enne, residente a Sant’Arcangelo, entrambi accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione antidroga, come informato in redazione, è stata portata a termine, in due momenti diversi, nel giro di poche ore, a partire dalla serata di ieri e sino a notte fonda. Nel primo caso, lungo la SS 598 “Val d’Agri”, in agro del comune di Sant’Arcangelo, intorno alle ore 18.30, i militari dell’Arma hanno effettuato un controllo ad un veicolo condotto dal suo proprietario, un 39enne dall’aspetto molto preoccupato. È stata, così, eseguita una perquisizione dove sono stati rinvenuti due panetti di droga, di tipo hashish, del peso complessivo di circa 196 grammi. Le attività di ricerca si sono estese presso il suo domicilio, nel comune di Senise, dove sono stati trovati ulteriori 740 grammi di hashish, insieme a banconote di vario taglio, per un totale di 2.120 euro, probabile provento dell’attività di spaccio. Nelle ore successive, verso l’una di notte, gli stessi Carabinieri, a Sant’Arcangelo, hanno eseguito la perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un 36enne del posto. Anche in questo caso è stata trovata della droga, di tipo hashish, del peso di 118 grammi, oltre a due coltelli ed una forbice, attrezzi utilizzati per il confezionamento della droga, il tutto, frutto delle operazioni, per un totale valutato circa 12mila euro se venduta al dettaglio. In Puglia, a Taranto, una nuova e difficile operazione antidroga è stata portata a termine nelle ultime ore dai “Falchi” della Squadra Mobile, guidata dal dott. Fulvio Manco che sono riusciti ad individuare e smantellare un’articolata e organizzata piazza di spaccio in via Machiavelli, con a capo un noto pregiudicato, del posto, residente nel vicino quartiere Paolo Sesto. La frenetica attività di spaccio era costantemente seguita da numerose vedette che sorvegliavano tutta la zona circostante, sia a piedi che in moto. È stata necessaria tutta l’esperienza e la conoscenza del territorio per permettere agli agenti della Polizia di Stato di effettuare mirati appostamenti, registrando il continuo andirivieni di giovani tossicodipendenti, che giunti in moto o a bordo di auto, dopo un brevissimo incontro con il pregiudicato, fermo all’entrata di un caseggiato, poi riuscivano a dileguarsi in pochi attimi.
Dopo alcune ore di appostamento, i poliziotti hanno deciso di intervenire. Hanno prima fermato un cliente a bordo di una Mini Cooper, recuperando una stecca di hashish e, poi, hanno cercato invano di entrare nell’appartamento situato al primo piano dello stabile, dove il pusher aveva stabilito la base per il suo illecito traffico. Accortosi della presenza delle forze dell’irdine, è riuscito a risalire rapidamente a casa chiudendo la porta blindata. Solo dopo dieci minuti di insistenti tentativi, la porta si è aperta. In questo lasso di tempo, gli agenti hanno anche udito il rumore dello scarico del water azionato più volte, tangibile segno che l’uomo si stava disfacendo probabilmente delle dosi di sostanza stupefacente nascoste e, quindi, hanno recuperato sul tavolo della cucina più di 700 euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività di spaccio, la lama di un taglierino ancora sporca di droga, di tipo hashish ed il necessario per il confezionamento in dosi. All’interno della stanza da letto, sotto un mobile, sono stati recuperati anche sei flaconi di metadone, detenuti indebitamente.
Al termine dell’operazione, l’uomo, di 39 anni, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il cliente, un 33enne della provincia jonica, trovato in possesso della stecchetta di hashish, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria come assuntore di droghe.
SALUTE Nelle ultime ore, in Italia, ancora molta confusione da parte della politica e peggio ancora sui social network, su questa emergenza epidemiologica da “Covid–19“. Intanto, ad ora, ancora in salita i casi, arrivati a 4.522 e 23 morti, per “Coronavirus“. Nel Lazio, 550 i nuovi positivi e 2 le vittime. In Campania, 236 le infezioni e 5 i decessi. In Basilicata, 29 positività e nessun morto. In Puglia, 132 contagi e 1 decesso. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
SPETTACOLO Ancora un grave lutto nel mondo dello spettacolo in questo lungo periodo di pandemia da “Covid–19“. All’età di 72 anni è morto il cantante e attore Gianni Nazzaro. Il noto personaggio che con le sue canzoni romantiche, ha segnato un lungo periodo della musica leggera degli anni ’70, era ricoverato al policlinico “Gemelli” di Roma, dove oggi, dopo le ore 19.00, è deceduto. L’artista partenopeo, nato a Napoli il 27 ottobre del 1948, era ricoverato da alcune settimane per un tumore ai polmoni, causato molto probabilmente dal fumo che, però, aveva tolto già da tempo, come confermato da fonti vicine alla sua famiglia. “Quanto è bella lei”, “L‘amore è una colomba”, “Bianchi cristalli sereni”, “A modo mio” e “In fondo all‘anima”. Sono alcune delle sue canzoni e tantissime le partecipazioni, negli anni, a spettacoli e film di successo, oltre a 6 presenze al “Festival di Sanremo“. Durante l’inizio della pandemia, ad aprile 2020, in Puglia, a Martina Franca, dove si era trasferito, per un tumore al cervello, all’età di 60 anni, aveva perso il fratello, anche cantante, Maurizio Nazzaro, mentre era ricoverato all’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto.
METEO L’anticiclone africano rinnova condizioni di cieli sereni o poco nuvolosi per l’intera giornata. Le temperature, in gran parte dell’Italia, saranno ancora in aumento, tra i 36 e 41 gradi. Cambiamento climatico? Non solo, ma grazie anche alla nostra politica nazionale e mondiale che negli anni poco, anzi niente, hanno fatto a favore dell’ambiente che già da tempo si rivolta contro tutti noi. Inoltre, hanno tagliato sulla prevenzione, ma non sui loro stipendi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale