
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata, nella giornata di ieri, mercoledì 4 aprile, a Potenza, ha depositato la sentenza in cui ha affermato che “anche i comuni con meno di 3mila abitanti devono rispettare, nella composizione della giunta, la c.d. parità di genere”.
Ha annullato, pertanto, il decreto sindacale n. 4391 del 23.6.17 di nomina di due assessori, entrambi di sesso maschile.
Il T.A.R., infatti, ha accolto il ricorso presentato da un’elettrice del comune di Vietri e dalla Consigliera di Parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, difese dall’avvocato Clemente Delli Colli, sul presupposto che, laddove non sia possibile procedere alla nomina di un assessore di genere femminile anche nei comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, sia necessario compiere un’approfondita istruttoria e fornire un’adeguata motivazione, cosa non giudicata sussistente nella fattispecie.
La sentenza, almeno in Basilicata, è la prima su un tema così delicato che, sopratutto negli ultimi giorni è al centro della discussione politica.
La presenza di un’adeguata rappresentanza del genere femminile, infatti, è obbligatoria nei comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti e non è il caso di Vietri di Potenza, che ha una popolazione inferiore e dove, per la prima volta, una donna è stata votata Presidente del Consiglio e spesso si dimentica, a cominciare dal capoluogo di regione, dove, con le dimissioni dei giorni scorsi di Donatella Cutro del Partito Democratico, sono presenti solo 2 assessori donne, su 9.
La situazione è ben nota alla Consigliera di Parità, che in un recente comunicato ha invitato i comuni che non rispettano le “quote rosa” in giunta, ad adeguarsi.
A questo punto, tuttavia, una domanda sorge spontanea.
Se la Pipponzi è a conoscenza di altre situazioni di irregolarità, perchè non ha proposto ricorso, limitandosi solo agli atti del comune di Vietri di Potenza?
Intanto, fonti vicine al sindaco di Vietri di Potenza, difeso dall’avvocato Alessandro Singetta, dicono che sono pronti a chiedere le dimissioni della Pipponzi.
Nel frattempo, il sindaco della città di Vietri di Potenza, Christian Giordano, in una nota stampa congiunta con le consigliere Michelina Pascaretta, Carmela Manzella, Laura Pitta e la collaboratrice, dott.ssa Antonietta Montesano, commenta così la sentenza.
“Alla luce della sentenza del TAR tengo a sottolineare la nostra attenzione nei confronti del tema della Parità e ribadisco che per la prima volta nella storia del comune di Vietri di Potenza, il Consiglio Comunale vede la presenza di ben 3 donne e per la prima volta è presieduto per l’appunto da una donna, Carmela Manzella, e anche la vicepresidenza risulta affidata ad un’altra donna, Michelina Pascaretta. Rispettiamo la sentenza che semplicemente annulla il decreto sindacale di nomina della Giunta non sufficientemente motivato nella parte in cui non vedeva la presenza di una donna, pertanto stiamo valutando con i nostri legali e con il nostro gruppo politico il prossimo passo. Tutte le donne del gruppo “Vietri Nova”, elette dal popolo e non nominate dal politico di turno sono paradossalmente molto risentite a causa della gogna mediatica a cui sono state sottoposte da mesi, avendo loro, in piena libertà e senza alcun condizionamento, rinunciato alla nomina per motivi strettamente personali ed insindacabili. Al contrario si sono sentite strumentalizzate dalla Consigliera di Parità, Ivana Pipponzi, che, invece, ha ricorso solo contro il comune di Vietri di Potenza nonostante altre decine di comuni della regione si trovassero nelle medesime condizioni e neanche ha “proferito parola”, in merito ai gravi episodi che hanno interessato noti esponenti di “altre” correnti politiche. Sicuri del nostro operato e confortati dal sostegno dei nostri cittadini non saranno quote o vincoli di genere a condizionare il cammino amministrativo intrapreso e a brevissimo prenderemo le nostre dovute decisioni”.
Redazione
