In merito ad una presunta violazione, all’atto della formazione della nuova giunta comunale di Vietri di Potenza, della c.d. parità di genere, il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) per la Basilicata era stato chiamato a decidere sul ricorso proposto da un’elettrice di Vietri di Potenza e dalla consigliera regionale di parità effettiva, avv. Ivana Pipponzi, entrambe difese dall’avv. Clemente Delli Colli.
Le ricorrenti, in particolare, lamentavano la mancata presenza in giunta di una donna, nonostante il comune di Vietri di Potenza abbia una popolazione inferiore ai 3mila abitanti.
Infatti, sebbene la L.56/2014, impone la presenza di uomini o donne in misura non inferiore al 40% nei vari esecutivi, sia pacificamente non applicabile ai comuni con popolazione inferiore ai 3mila abitanti, tuttavia la giurisprudenza ha statuito che, in tali ipotesi, se il sindaco non rispetta la rappresentanza di genere deve comunque dare prova di aver effettuato un’approfondita istruttoria da cui sia risultato che tutti gli interpellati abbiano declinato l’invito a far parte della Giunta.
La questione che, ovviamente, non riguarda solo il comune di Vietri di Potenza, è stata riproposta con forza dalla consigliera regionale di parità, che ha scritto anche al Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, chiedendo il suo intervento affinchè le norme vengano rispettate.
Il comune di Vietri di Potenza, costituitosi tramite l’avv. Alessandro Singetta, ha chiesto il rigetto del ricorso e della richiesta di sospensione degli atti prodotti, in quanto il sindaco, prima di comporre la nuova giunta, aveva interpellato ben 4 donne, che si erano dichiarate indisponibili a ricoprire l’incarico assessorile.
Il legale del comune di Vietri di Potenza, tra l’altro, ha sottolineato come, per la prima volta nella storia, una donna sia stata chiamata a svolgere il delicato ruolo di Presidente del Consiglio comunale.
Il TAR, con provvedimento reso noto nella giornata di ieri, giovedì 26 ottobre, non ha, quindi, ritenuto di sospendere gli atti, rinviando la causa, per la decisione nel merito, al 7 marzo 2018.
Rocco Becce
Direttore Editoriale