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Detenuto aggredisce agente in carcere

È alta la tensione nella Casa Circondariale di Bari, dove nel recente passato è stata già al centro delle cronache per il continuo ripetersi di episodi negativi tra le sbarre, mentre, intanto, nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 15 maggio un detenuto dell’Alta Sicurezza ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria in servizio nella III Sezione detentiva dell’istituto di pena pugliese. Una denuncia che arriva dal SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il primo e più rappresentativo tra i sindacati dei Baschi Azzurri, riunito proprio in questi giorni in Puglia, a Polignano per il 34esimo Consiglio Nazionale. “È già da tempo che denunciamo tale situazione, caratterizzata da una significativa riproposizioni di eventi critici in tutti i sensi che ci preoccupano – spiega in una nota stampa il segretario nazionale del SAPPE per la Puglia, Federico Pilagatti, che aggiunge – dove con tutto ciò che accade nelle carceri della regione Puglia urgono interventi risolutivi, nonostante le nostre denunce restino senza risposte ed adeguati provvedimenti in merito. 

Gli agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o ancora peggio, aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che ogni giorno si contano gravi episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria”. Il SAPPE, inoltre, evidenzia nelle carceri pugliesi un sovraffollamento del 145% circa in più, rispetto alla situazione regolamentare con 3.325 persone nelle celle, rispetto ai 2.290 posti letto regolamentari e una carenza di personale di oltre 500 agenti”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea, ancora, le difficoltà operative della Polizia Penitenziaria in Italia spiegando meglio “che ogni giorno si contano situazioni di varie criticità anche in altri istituti italiani. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella, mentre ogni 24 ore avvengono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella, sventati naturalmente dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi, sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere parlano di un numero in sensibile aumento delle presenze di detenuti. Parliamo di oltre 56.430 ristretti, rispetto ai 42mila posti letto effettivi, tra cui 19.494 sono gli imputati, 36.585 i condannati, 19.268 gli stranieri, mentre il Corpo di Polizia Penitenziaria ha carenze di organico pari ad un numero che supera le oltre 7mila unità”.

Rocco Becce robexdj@gmail.com

 

 


DI Rocco Becce

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Direttore Editoriale